Turismo accessibile in Italia, la situazione attuale.
Il turismo accessibile in Italia, una tematica sempre più scottante che ha attirato l’attenzione di molti enti negli ultimi anni. Non si tratta però di un fenomeno di nicchia come molti pensano, il turismo accessibile infatti non include solamente il turismo specifico per i portatori di disabilità ma interessa anche le fasce più vecchie della popolazione. Sono sempre di più gli anziani che una volta raggiunta la pensione decidono di dedicarsi, anche a tempo pieno, ai viaggi e al turismo portando la questione non solamente sotto il piano etico ma anche sotto quello economico.
Ma quali sono gli accorgimenti che andrebbero adottati per rendere sempre più accessibile il turismo nello stivale? E soprattutto, il nostro paese è pronto a creare un turismo sempre più accessibile?
turismo accessibile in Italia: La situazione
La situazione riguardante il turismo accessibile in Italia è piuttosto positiva, sebbene non omogenea lungo tutto il territorio. Sono infatti molte le modifiche attuate negli ultimi decenni ai beni culturali per rendere possibile l’accesso ai disabili e ai più anziani; dai luoghi turistici agli itinerari stessi sono stati largamente modificati o sono oggetto di future modifiche. Troppo spesso però pare esserci in Italia una sorta di indifferenza verso il settore, probabilmente dovuta al fatto che l’Italia si ormai un paese di grande interesse per il turismo. Si tratta però di un’indifferenza che non porterà ad alcun vantaggio, nemmeno di tipo economico. Molti operatori del settore piuttosto che investire spesso preferiscono escludere dai propri servizi la clientela portatrice di handicap, tenendo poco conto del possibile ritorno economico e dei risvolti etici che vedono il turismo come un diritto di chiunque, indipendentemente dalle singole capacità motorie; e, soprattutto, che vedono nel turismo stesso un importante mezzo di inclusione sociale, ritenendolo un’occasione per includere maggiormente il disabile all’interno della società.
L’intervento dell’ONU
Anche l’ONU ha affrontato la tematica del turismo accessibile in Italia nella sua convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Il turismo infatti viene visto come un diritto di tutti e pertanto sia gli spazi interni che gli spazi esterni andrebbero adattati per la fruibilità delle persone disabili o con mobilità ridotta favorendo l’inclusione sociale. L’intervento non sarà solamente locale o indirizzato ai paesi che attualmente vedono il maggior afflusso di turisti, ma andrà realizzato a livello globale per fermare, fin alla origine, la costruzione di barriere architettoniche e l’esclusione degli anziani e delle persone disabili.
turismo accessibile in Italia: le modifiche suggerite
Innanzitutto è necessario comprendere e prendere atto del fatto che l’intervento sull’abbattimento di tali ostacoli non è solamente compito statale o di settore, ma richiede un intervento da parte dei singoli, a partire dai piccoli proprietari di strutture alberghiere.
Non è semplice spiegare il tema della disabilità e degli ostacoli che un disabile incontra ogni giorno, ma un turismo accessibile a tutti porterà un ritorno non solamente sociale ma anche economico perchè permetterà a tutti coloro che prima rinunciavano al viaggio ad aprirsi verso questa frontiera arricchendo sia la società che l’economia.
Scale troppo strette, tavoli troppo alti, scale prive di rampe sono solo alcuni dei tanti ostacoli che andrebbero eliminati. Le “barriere” che passano spesso in secondo piano sono quelle legate alla disabilità cognitiva o di tipo visivo e uditivo. Sono necessarie indicazioni e riferimenti a supporto di chi porta tale disabilità: supporti testuali semplificati per i disabili cognitivi, supporti luminosi, tattili e audio per ipovedenti e sordi andranno a migliorare la vita e l’esperienza turistica di molti.
Tali manovre permetteranno ad un sempre maggior numero di persone di mettersi in gioco e di affrontare universalmente e con indipendenza anche l’esperienza turistica, fino ad oggi negata a molti.
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