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Smart city e disabilità

Smart City, una città per ogni disabilità

Smart city e disabilità, una città a misura di tutti.

Smart city e disabilità: sono numerosi i comuni italiani che negli ultimi anni hanno operato e partecipato a varie iniziative per promuovere l’abbattimento delle barriere architettoniche che ancora interessavano il comune. Le nuove tecnologie hanno inoltre introdotto un concetto totalmente nuovo: la Smart City.

Smart City

Il moderno concetto di Smart fa riferimento ad una città a misura di tutti i suoi cittadini, sviluppata grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. La Smart City altro non è che una città costruita in modo tale da essere libera da ogni barriera architettonica o impedimento fisico, permettendo a chiunque di non incontrare difficoltà durante la permanenza. Si tratta di una città costruita a misura dei suoi stessi cittadini.

Il piano organico per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Il piano organico per l’eliminazione delle barriere architettoniche è un piano indispensabile per il raggiungimento di questi obiettivi. Non di rado è realizzato insieme all’amministrazione comunale locale e alle associazioni che vertono sul territorio.

La prima parte

Il progetto mira a riqualificare la città non solamente dal punto di vista unicamente architettonico e strutturale ma anche sotto il piano sociale. Inizialmente sarà necessario individuare le principali barriere architettoniche che insistono sugli spazi comuni e con cui i cittadini disabili si scontrano. Valutare l’accessibilità degli edifici, dei parchi, dei marciapiedi, delle strutture sportive, delle scuole e dei condomini è uno dei primi passi necessari da compiere. Il rifacimento della pavimentazione di ampie aree della città va di pari passo con questa prima valutazione delle cose da modificare per la creazione di una città più a misura dei suoi cittadini. La città, in seguito, deve poter rispondere ad ogni esigenza legata alla mobilità dei singoli soggetti, indipendentemente dal grado di disabilità.

La seconda parte

La seconda parte del progetto riguarda la sensibilità degli abitanti del complesso urbano. Si tratta di modificare alcune piccole abitudini dei cittadini che possono rivelarsi indispensabili per il miglioramento delle condizioni della società. Le soste brevi o lunghe davanti agli spazi riservati alle persone disabili dovrebbero essere evitate, davanti all’ingresso degli edifici andrebbero realizzate delle rampe per favorire l’accesso autonomo con la sedia a rotelle, gli attraversamenti pedonali dovrebbero essere tutti dotati di segnalazione acustica per i non vedenti.

Smart city e disabilità: non solo mobilità

La disabilità non colpisce solamente gli arti, ma può riguardare anche i sensi. È il caso dei sordi e dei non vedenti. In questo caso, nel progetto Smart City si può parlare di accoglienza emotiva, ovvero la capacità di creare un ambiente in grado di accogliere le persone che hanno, nel vero senso della parola, una sensibilità diversa. L’installazione di sensori per gli attraversamenti pedonali e la creazione di ambiti museali adattati a queste categorie di disabilità possono essere uno dei tanti strumenti per la creazione di uno spazio più inclusivo.

La situazione in Italia

A tale riguardo la situazione in Italia si presenta decisamente buona. Sono molte le città e i paesi che hanno iniziato a modificare la propria struttura urbana per adattarsi a varie esigenze di mobilità. Molte associazioni si impegnano nelle passeggiate di gruppo lungo le vie principali e secondarie della città con il fine di segnalare le zone critiche su cui sarebbe il caso di intervenire. A volte anche gli stessi sindaci si sono messi sulla sedia a rotelle per poter toccare con mano le zone in cui la mobilità non è comoda per chiunque.

I progetti futuri

Ovviamente le cose non possono cambiare rapidamente, ma è necessario un lavoro inesorabile e continuo. Si tratta inoltre di educare alla diversità e alla sensibilità nei riguardi di chi ha diverse esigenze motorie e di mobilità.

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