Sesso e disabilità, la mostra che abbatte i tabù
“Sensuability – Ti ha detto niente la mamma?“, saranno sesso e disabilità le tematiche di questo importante progetto che mira ad abbattere i pregiudizi e i tabù riguardanti la vita sessuale dei portatori di disabilità.
Il progetto
Hanno partecipato al progetto molti tra gli illustratori italiani più conosciuti tra cui Andy Ventura, Stefano Tartarotti, Milo Manara e Stefania Infante con il compito di rappresentare senza veli e in chiave ironica, la vita sessuale dei disabili.
La mostra
La mostra, promossa dall’associazione Nessuno tocchi mario, rimarrà alla Casa del Cinema di Roma dal 14 febbraio al 14 marzo.
Francamente me ne infischio
Durante la giornata del 14 febbraio, giornata di inaugurazione della mostra, si terrà anche la premiazione del concorso “Francamente me ne infischio“, un invito ad apprezzare il proprio corpo e la propria sessualità senza pregiudizi o ossessioni, rinunciando all’idea imposta dall’esterno del famigerato “corpo perfetto”.
I partecipanti del concorso erano stati invitati a realizzare delle tavole ispirate al cinema, tramutandole in chiave ironica dopo averle collegate al mondo della disabilità.
Gli obiettivi della mostra
Sesso e disabilitàUna mostra che, oltre ad abbattere la concezione del “corpo perfetto” che quasi automaticamente si trasforma in un “oggetto sessuale”, senza il quale non è possibile stabilire un contatto amoroso, mira ad abbattere i tabù legati a queste tematiche.
Sesso e disabilità: i pregiudizi
La volontà degli organizzatori è quella di abbattere i pregiudizi legati a sesso e disabilità affinchè la sessualità sia vista come un’esigenza trasversale, eliminando i pregiudizi negativi riguardanti l’attività sessuale dei disabili, ma smontando anche buonismo e pietismo.
La sessualità viene dunque messa in mostra come un bisogno naturale che non deve essere ostacolato dalla disabilità e non deve divenire un tabù per nessuno, perchè quando entra in gioco la chimica, non c’è disabilità che regga.
Sesso e disabilità
Armanda Salvucci, la promotrice del progetto, è affetta da acondroplasia, una malattia genetica che colpisce le ossa, ha parlato a lungo del bisogno di abbattere i pregiudizi riguardanti il rapporto tra disabilità e il sesso, sottolineando che fin troppo spesso i disabili vengono ritenuti dei “super eroi intoccabili”, quando invece il desiderio di avvicinarsi agli altri è il medesimo di chiunque altro.
“Io voglio essere avvicinata, non è che non sono capace di essere alta, io non posso essere alta, non voglio essere inclusa, perchè io vivo nel mondo esattamente come tutti”, conclude.
Scopri di più e visualizza il corto SENSUABLITY
Sono d’ accordo’ non siamo persone speciali! Siamo come tutti gli altri, chi sensibile,chi stronza,chi antipatica e chi bellissima ,sensuale irresistibile…. Esattamente come tutto il resto delle persone al mondo! Il sesso e l’amore e un nostro diritto, anzi fa perte di noi come di tutti gli essere viventi e viverlo senza vergogna o paure è la cosa più bella che ci sia!