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Maternità e disabilità

Maternità e disabilità, come sfatare i luoghi comuni

Maternità e disabilità, tutto ciò che c’è da sapere.

Maternità e disabilità: l’attesa di un figlio è un momento sempre molto delicato all’interno di una coppia, fatto di sentimenti contrastanti che vanno dall’entusiasmo alla paura. Per le coppie dove la donna è affetta da disabilità le paure aumentano, soprattutto di fronte ad un mondo che è ancora in balia di molti luoghi comuni per quanto riguarda la genitorialità delle persone affette da disabilità.

Maternità e disabilità i luoghi comuni

Secondo Women With Disabilities in Australia, le persone con disabilità sperimentano numerose critiche e numerosi giudizi riguardo la loro capacità effettiva di prendersi cura dei figli. Questi falsi miti mettono in difficoltà migliaia di donne che vivono la propria maternità affiancate dalla propria disabilità. Secondo l’associazione è necessario far capire alla società che se una persona è in grado di vivere una vita normale nonostante la propria disabilità allora è in grado anche di crescere un bambino.
A smontare i primi luoghi comuni sono i ricercatori della Bar Ilan University che riportano, nei genitori disabili, pari capacità emotiva dei genitori normodotati.

Accessibilità

La parola d’ordine per la genitorialità di una persona disabile è senza dubbio “attrezzatura”. Per vivere al meglio i primi anni con i propri figli è indispensabile dotarsi di attrezzature che permettano di rendere più accessibile ogni cosa. Secondo uno studio pubblicato dall’American Journal of Occupational Therapy, Mothers With Physical Disability: Child Care Adaptations at Home, le madri riferiscono che le loro maggiori difficoltà includono proprio il prendersi cura del proprio bambino durante la notte e fare le pulizie. Per sopperire a tali problemi basterà dotarsi di una tecnologia IoT, che ha semplificato la vita a molti disabili e normodotati.
Anche senza scomodare le nuove tecnologie è possibile fare passi da gigante: usare una fasciatura per fissare il bambino al corpo, ad esempio; o cinture per fissare il bambino alla sedia a rotelle. Infine, anche piccole modifiche al mobilio della propria casa può facilitare di molto la vita subito dopo l’arrivo di un bambino.

I supporti

Anche il supporto dei terapisti occupazionali può rivelarsi prezioso, soprattutto per i primi anni del bambino. Lavorando insieme clienti e terapisti possono sviluppare insieme per imparare come gestire fisicamente compiti come il trasporto del passeggino o del fasciatoio vivendo sulla sedia a rotelle.

Gli aiuti online

Il Disabled Parenting Project è una rete di blog online che crea opportunità per i genitori con disabilità di connettersi e condividere informazioni.
Tra le informazioni condivise online vi è una lettera, scritta da Jessica Grono: “Dear New Mom With a Disability”che vuole essere un incoraggiamento per tutte le madri disabili che vivono momenti di difficoltà a causa dei luoghi comuni.
Anche sul blog Raising a Child as a Disabled Mother sono contenute molte esperienze quotidiane di genitori disabili e di figli con genitori disabili che permettono di guardare al mondo della genitorialità con occhi nuovi.

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