L’appello per evitare l’isolamento.
Disabili – Lombardia visite bloccate: per far fronte ad una possibile seconda ondata di coronavirus la Regione Lombardia ha stabilito di bloccare le visite di caregiver e familiari nelle strutture residenziali. La decisione non è certamente passata in sordina e sono stati in molti ad appellarsi a questa decisione.
Il portavoce del Forum Terzo Settore Lombardia, Valeria Negrini, e il presidente di LEDHA, Alessandro Manfredi hanno raccolto l’appello e hanno richiesto alla Regione Lombardia di poter far visita ai propri cari, adottando ovviamente le misure di sicurezza che vengono adottate per gli operatori sociali e sociosanitari che lavorano all’interno della struttura.
Disabili – Lombardia visite bloccate: il fatto
Migliaia di persone che, in Lombardia, si trovano ospiti dei centri residenziali non potranno più ricevere le visite di parenti e assistenti personali. La decisione è stata presa per ragioni preventive onde limitare il possibile diffondersi del contagio coronavirus che pare essere tornato alla ribalta nella regione settentrionale. La decisione è stata presa dalla Regione con l’ordinanza n. 619 del 15 ottobre 2020 che ha stabilito l’impossibilità all’accesso fino al 6 novembre. Il divieto non vale solo per le RSA ma anche per le CSS e le RSD.
La situazione di isolamento
La situazione di isolamento però rischia di nuocere gravemente alle persone che si trovano nelle situazioni più delicate. Molte associazioni hanno deciso di appellarsi alla decisione inviando lettere-appello all’ente presieduto da Attilio Fontana, affinché riveda la decisione presa. La richiesta è sostanzialmente quella di poter avere accesso alle strutture con le medesime protezioni adottate da coloro che ci lavorano. Le associazioni contestano inoltre il fatto di aver messo sullo stesso piano di pericolosità una struttura in cui vengono ospitati degli anziani con altre patologie rispetto ad una che ospita giovani con problemi mentali o con disabilità che non includono una possibile fragilità maggiore davanti ad un eventuale contagio.
Disabili – Lombardia visite bloccate: le critiche
Attualmente è consentito l’accesso alle strutture dei familiari e dei caregiver solamente nel caso di situazioni estreme legate al “fine vita”, ovvero, in prossimità della morte del paziente ospitato nella struttura. Secondo il direttore della LEDHA, Giovanni Merlo, l’ordinanza prende in considerazione più di 60 mila persone a cui è stato imposto di non avere più contatti con nessuno per le prossime settimane. Il dubbio espresso dall’associazione è che questo periodo di tempo possa inevitabilmente prolungarsi e diventare un periodo molto più lungo.
Discriminazione
Si è anche affrontato il tema della discriminazione all’interno dell’appello. Tale decisione, per molti, rappresenta un’ingiusta discriminazione considerando che molti cittadini della regione Lombardia possono liberamente svolgere tutte le proprie attività quotidiane e, a volte, non rinunciare nemmeno ai propri interessi. Le persone che invece vivono in una RDS sono costrette ad un isolamento pressochè totale.
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