Autismo e coronavirus, richiesta assistenza dalle famiglie.
Coronavirus assistenza disabili: oltre al timore del contagio si aggiunge anche il timore che i propri figli possano regredire durante il periodo di tempo passato in quarantena a casa, questa la situazione vissuta dagli affetti da autismo difesi dall’associazione ParlAutismo con a presidenza Rosi Pennino che si è rivolta insieme al garante Giovanna Gambino alla regione Sicilia per porre alcune richieste a tutela dei disabili.
Le richieste delle famiglie
Le famiglie durante queste settimane di quarantena si sono ritrovate di fronte all’enorme difficoltà del gestire da soli i propri figli disabili o i propri genitori. Come spiegare ad un bambino autistico che non può più andare al parco e che deve restare dentro il proprio appartamento? Come continuare in serenità un percorso scolastico iniziato e lasciato a metà, con il timore che il bambino possa regredire? Sono sono alcune delle domande che l’associazione ParlAutismo ha fatto alla Regione Sicilia per richiedere una maggiore assistenza nei riguardi delle persone disabili.
ParlAutismo ha richiesto provvedimenti urgenti alla regione inviando una serie di suggerimenti che potrebbero essere adottati per rendere più semplice la vita dei disabili, e in particolar modo degli autistici, durante queste difficili settimane.
ParlAutismo, l’associazione
L’associazione segue un totale di circa tremila famiglie con bambini e adolescenti disabili ed è un punto di riferimento all’interno della società. Per la giornata internazionale di consapevolezza nei riguardi dell’autismo i ragazzi, non potendo muoversi da casa, cercheranno di sensibilizzare più persone possibili pubblicando online dei video realizzati a casa in concerto insieme agli altri membri dell’associazione.
In queste settimane l’associazione sta tentando di offrire la maggior assistenza possibile, anche se critica il fatto che non siano stati pensati dei percorsi specifici che sopperire alle necessità delle famiglie. Molti genitori hanno richiesto una deroga riguardo la quarantena forzata per il contenimento del coronavirus, ottenendo risposte negative a causa della necessità di contenere il contagio a 360 gradi.
Il documento inviato alla regione
L’associazione ha inviato un documento al presidente della regione Nello Musumeci, all’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza e al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dove sono state espresse tutte le preoccupazioni per la famiglie e i suggerimenti proposti per far fronte all’emergenza coronavirus. L’isolamento prolungato potrebbe infatti far regredire i piccoli progressi realizzati dopo tanto impegno familiare e scolastico, e le scarse capacità di movimento potrebbero incidere negativamente sui disabili psico-motori.
Coronavirus assistenza disabili: Le richieste
Tra le richieste inviate alla Regione vi è la creazione di una squadra di lavoro pensata per le famiglie dei disabili per offrire, anche solo telefonicamente, un supporto psicologico alle famiglie e per indirizzarle verso l’utenza più appropriata.
Sarà inoltre necessario costruire un protocollo di comportamento in caso di contagio per le persone che non sono in grado di rispondere alle cure e che non possono comprendere un’eventuale ospedalizzazione, possibilmente creando posti specifici negli ospedali.
Inoltre, nel caso più grave, andranno tutelati i disabili che potrebbero essere lasciati soli nei caso in cui tutto il nucleo familiare fosse ospedalizzato a causa del coronavirus.
Per quanto riguarda la situazione domiciliare invece è stato richiesto un percorso riabilitativo a domicilio o in via telematica per permettere ai soggetti autistici di non regredire riguardo quanto imparato.
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