I timori dei disabili negli USA per le possibili cure negate.
Disabilità coronavirus cure negate: Il covid-19 ha colpito anche il continente americano e gli Stati Uniti, dove il contagio sta aumentando in maniera quasi esponenziale, tanto da poter diventare il prossimo focolaio mondiale di sviluppo del virus, soprattutto per quanto riguarda la situazione registrata a New York, che secondo alcune testate giornalistiche pare peggiore di quella registrata a Wuhan.
Il piano statunitense
Di fronte al picco epidemiologico del coronavirus che gli Stati Uniti si stanno preparando ad affrontare nelle prossime settimane è stato preventivato un numero di pazienti che dovranno essere accolti nelle terapie intensive che si stanno rafforzando in questi giorni. Alla già difficile situazione legata al possesso delle assicurazioni sanitarie si aggiunge anche un più che criticato protocollo in caso di estrema emergenza.
I respiratori
I respiratori americani potrebbero però non essere sufficienti a garantire l’ampia copertura su tutto il vasto territorio della nazione. Gli Stati Uniti hanno stabilito quello che può quasi chiamarsi un criterio di selezione da attuare solo nel caso di un’estrema emergenza. Sembra che a farne le spese saranno soprattutto coloro che possiedono un’aspettativa di vita bassa o che sono affetti da disordini psichici.
Le linee guida
Il documento Scarce Resource Management contiene delle linee guida dei comportamenti che andranno tenuti dagli Stati e, sempre all’interno di tale documento, è stabilito che in caso di estrema necessità saranno escluse le persone affette da un disturbo neurologico grave.
Disabilità coronavirus cure negate: le associazioni in difesa
In difesa dei disabili si stanno mobilitando numerose associazioni statunitensi e non solo che si sono appellate al governo federale per evitare tali criteri di scrematura in una situazione di estrema emergenza. La richiesta è molto semplice: garantire le cure di base a tutti i disabili, indipendentemente dalla situazione sanitaria nazionale. Le persone affette da disabilità sono a dir poco terrorizzate riguardo quello che potrà essere il proprio futuro in America.
Quella degli Stati Uniti è infatti una mossa che riserverebbe le cure solamente si soggetti che dogono di maggiori probabilità di salvezza, cosa che non fa certo stare tranquilli i disabili presenti sul territorio, e non sono una percentuale sottovalutabile.
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